Dalla necessità di erigere a Pesaro una casa ove raccogliere fanciulli orfani, già manifestata con il consenso dei nobili della città anteriormentte al 1828, il Conservatorio maschile fu voluto e sostenuto da mons. Filippo Monacelli vescovo di Pesaro, per togliere dall'ozio e dall'abbandono i giovani che avevano perso i genitori e che vivevano per strada. L'Istituto fu inaugurato il 2 febbraio 1836.

Alle donazioni parteciparono molti privati (cav. Domenico Mazza, conti Odoardo e Giuseppe Machirelli, contessa Teresa Zongo, Giambattista e Giuseppe Zanucchi, lo speziale Carlo Fabbri di Pesaro , il card. Giuseppe Albani muore il 1834 e dona nel testamento una somma di 500 scudi) e dal Comune di Pesaro, in cambio della possibilità di designare anch'esso alcuni dei beneficiari.

Curiose le notazioni sul vitto quotidiano degli orfani

1. La mattina riceve ognuno pane e un poco di vino inaquato.

2. Il pranzo consiste in minestra abbondante, quale sarà di legumi, o polenta, o altro farinaccio, come riso, e ad una pietanza a ragione di un bajocco per cadauno compreso il condimento; nelle feste e giovedì si aggiunge alla minestra la carne in ragione di oncie tre per ciascun individuo; ne giorni di magro piatanza di pesce, o salumi.

3. La merenda pane.

4. La cena pane ed insalata, ovvero frutti, o formaggio.

5. Si avverte che il pane sia traverso e ben condizionato ed il vino sempre con acqua e che la misura nella giornata non sia maggiore di una foglietta di vino o poco già a giudizio del custode che dovrà dar conto.

6. Resta onninamente proibito ricevere da chicchesia cose mangiative per li orfani parzialmente e quando si voglia usare carità, si riceva quanto sia sufficiente per tutta la Comunità a sfuggire emulazione.

Pubbliche funzioni degli Orfani

1. Gli orfani intervengono alle processioni del Corpus Domini, e quando vengono invitati specialmente pel trasporto dei bambini defunti.

2. Nelle processioni escono dallo Stabilimento con piccola Croce di legno innalzata, e portata da uno dei medesimi orfanelli per turno; sono vestiti dell'abito di costume, camminano a due a due in portamento modesto, e li siegue il custode. Durante la processione recitano il S.mo Rosario, ovvero cantano laudi spirituali. Nella Chiesa stanno riuniti sotto la vigilanza del custode.

La prima sede era stata individuata in via della Vetreria, dove era la casa dei fratelli Billi donata all'Orfanotrofio, ma viene ritenuta inadatta e si decide di istituire la sede in via S. Domenico, ora Giordano Bruno; passato sotto l'amministrazione della Congregazione di carità di Pesaro nel 1860da lì si spostò in via della Vetreria e nel 1928 si trasferì in Corso XI settembre, negli ex locali del Ricovero di mendicità, adiacenti alla Chiesa della Purificazione (il Ricovero di mendicità nel frattempo si era unito all'Ospizio cronici e invalidi, con sede in via Mazza).

Ricovero di mendicità

Inaugurato nel 1891, aveva sede nei locali dell'ex monastero della Purificazione (Corso XI Settembre) che erano divenuti comunali dopo l'Unità d'Italia. Dopo il 1928 fu assorbito dalla Congregazione di Carità e unito all'Ospizio cronici e invalidi (che aveva sede in via Mazza).

Uno dei promotori era stato Andrea Raffaelli, membro di una società filodrammatica. Lo scopo era raccogliere i poveri senza tetto, sia fanciulli che anziani. Nel ricovero aveva sede un laboratorio in cui si producevano calze e scarpe. Il ricavato della vendita era destinato al mantenimento del luogo pio. Poteva accogliere fino a 50 ospiti (anche se i fondi sarebbero stati sufficienti a una ventina a malapena).

Le condizioni di ammissione: essere inabili al lavoro; essere esenti da malattie contagiose o da alienazione mentale; essere domiciliati a Pesaro; non avere congiunti che provvedano a loro per legge. La preferenza andava per i poveri che avessero compiuto i 70 anni e fossero inabili all lavoro. A Pagamento possono essere ammessi anche i poveri di altri comuni.

Fonte: Statuto approvato nel 23 ottobre 1901 (Statuto organico del ricovero di mendicità, 1901 a stampa)

DOCUMENTI:

Editto sulla erezione in Pesaro di un Luogo Pio a sollievo de' poveri Orfanelli emanato dal vescovo di Pesaro, mons. Filippo Monacelli, Archivio diocesano

IRAB, Orfanotrofio maschile, Busta 1834-1857, fascicolo 19, Capitoli per il Conservatorio degli orfanelli di Pesaro eretto l'anno 1836, 1836

IRAB, Orfanotrofio maschile, fascicolo 37, Piante topografiche dello Stabilimento dell'Orfanotrofio, [1836 - 1840 ca.]

IRAB, Orfanotrofio maschile, fascicolo 36 Miscellanea, Prospetto e pianta topografici dello dell'Orfanotrofio, [1836 - 1840 ca.]

IRAB, Orfanotrofio maschile, Busta 1839 - 1842, fascicolo 1840/4, Rapporto del maestro Eugenio Ubaldi sul niun profitto degli orfani nell'istruzione, 1840

Il maestro Eugenio Ubaldi scrive ai rettori del Conservatorio maschile, segnalando la mancanza:

"della poca, o niuna osservanza alle prescrizioni ingiunte di recente a questi orfani, e specialmente poi all'articolo che riguarda la istruzione de' medesimi sia nello scrivere, sia nell'aritmetica, essendovi per l'e[se]cuzione di ciò una ripugnanza comune"

IRAB, Orfanotrofio maschile, Busta 1, Anno 1860, n. 1, Verbale di presa di possesso del luogo pio detto degli Orfanelli per parte della Congregazione di carità di Pesaro lì 24 novembre 1860

C. Contini, L'Orfanotrofio maschile di Pesaro, 1939